31Jul

Il cavallo è stato centrale nel quadro chiamato solidarietà della cerimonia inaugurale ed   ha portato la bandiera delle olimpiadi di Parigi 2024. La performance di teatro equestre ha dimostrato l'enorme potenza mediatica dell'immagine del cavallo seppur meccanico o d'acciaio. Un messaggio etico e sociale di potenza straordinaria visto da oltre un miliardo di persone.

15Jan

Il libro affronta, con una visuale applicativa, il tema del benessere degli animali utilizzati a fini scientifici, uno degli aspetti metodologici più importanti e vitali della ricerca biomedica sperimentale, e descrive i risultati ottenuti dalla spontanea azione di coordinamento tecnico e culturale degli OPBA nazionali in questo campo. Quando è entrato in vigore il DL 26/2014, il sistema nazionale era del tutto impreparato. In particolare, la normativa italiana, in modo assolutamente innovativo rispetto a quella europea di riferimento, ha previsto che le attività sperimentali, in tutti gli istituti di ricerca pubblici e privati, si svolgano sotto la supervisione di un OPBA, che, oltre a varie funzioni, assume anche il responsabile compito di sviluppare la progettazione, insieme ai ricercatori, valutarla ed inviarla al Ministero della Salute per l'approvazione definitiva. Per garantire la crescita armonica di un sistema OPBA nazionale, che abbia una visione univoca di finalità, organizzazione, interpretazione delle esigenze legislative e sia uniformemente collegato alle Autorità competenti, è stato sviluppato questo progetto condiviso, ma soprattutto partecipato. Il valore tecnico-scientifico del documento, che contiene 29 strumenti di uso pratico, elaborati dai vari Gruppi di Lavoro, è notevole, l'applicabilità di alcuni format immediata. I temi centrali sviluppati riguardano la valutazione del progetto scientifico, il tema della applicabilità del principio delle 3R, i criteri per il monitoraggio della sofferenza e della gravità delle procedure, e le proposte per poter addivenire a format costitutivi organizzativi e culturali degli OPBA che possano essere condivisi su larga scala. E’ un documento etico, importante soprattutto per sensibilizzare là, dove è ancora necessario intervenire portando cultura, conoscenza ed informazione. Il testo è inoltre arricchito da una relazione del Prof. Carlo Bottari che tratta della posizione giuridica e delle responsabilità di questi organismi, un tema non ancora definitivamente disvelato e chiaramente definito.

21Jun

Fauci ha ripercorso in modo cronistico e critico gli avvenimenti e le tappe della lotta alla pandemia da COVID-19 sintetizzando in 10 punti le lezioni o punti focali che devono essere tenuti in considerazione per valutare ciò che è successo. E soprattutto per organizzare al meglio, per il futuro, il Piano di organizzazione e lotta alle evenienze pandemiche di origine infettiva, previsto dalla Organizzazione Mondiale della Sanità ed approvato in un prima versione nel febbraio 2023.

Anthony Fauci ha diretto il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) dal 1984 al 2022 ed è stato consigliere medico capo dei presidenti degli Stati Uniti, Trump e Biden, dal 2021 al 2022[1]. Il 19 giugno il Prof.Fauci, appena reduce da Siena, dove è stato insignito dall’Ateneo cittadino della laurea ad honorem in Medicina e Chirurgia, ed anche contestato da circa 500 no-vax, ha tenuto una conferenza all’Accademia dei Lincei dal titolo :”Pandemic Prepardness and Response: lessons from COVID-19”. 

Il Pandemic Preparedness and Response è il processo di pianificazione, esercitazione, revisione e attuazione dei piani nazionali e subnazionali di preparazione e risposta a una pandemia[2]. E’stato approvato nella sua ultima versione nel febbraio 2023, e si basa su tre pilastri: prevenzione, rilevamento e contromisure. E’ un aspetto fondamentale della sicurezza sanitaria globale, in quanto mira a prevenire, rilevare e contenere le minacce di malattie infettive che possono avere conseguenze gravi per la salute pubblica, l'economia e la società[3], con azioni che prevedono l’attivazione di piani e competenze per contenere e mitigare le conseguenze di una pandemia. I tre pilastri del Piano erano stati individuati anche nelle norme sanitarie internazionali (IHR) del 2005 della WHO, ma hanno mostrato i loro limiti applicativi nella gestione del Covid-19,  in quanto la pandemia ha messo in evidenza le debolezze e le lacune del sistema sanitario globale nel prevenire e affrontare le emergenze infettive[4]. In risposta al COVID-19 infatti è stato necessario sviluppare ulteriori ed estemporanee iniziative internazionali come le proposte per un Trattato sulla pandemia, un Fondo per le pandemie e meccanismi per l'accesso equo alle contromisure mediche[5].  

Anthony Fauci  ha avuto un ruolo importante nella Pandemic Preparedness and Response per il COVID-19, sia a livello nazionale che internazionale ed ha evidenziato  le sfide e le opportunità per migliorare la sicurezza sanitaria globale[6] attraverso: - La direzione del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID), che ha svolto un ruolo chiave nella ricerca e nello sviluppo di vaccini, terapie e test per il COVID-19[7]. - La collaborazione internazionale, partecipando a iniziative come l'Access to COVID-19 Tools (ACT) Accelerator, il COVAX Facility e il Global Health Security Agenda, per promuovere l'accesso equo alle contromisure mediche e il rafforzamento della sicurezza sanitaria globale[8]. 

Nella sua presentazione ai Lincei, ormai uno standard della divulgazione scientifica internazionale, Fauci ha ripercorso in modo cronistico e critico gli avvenimenti e le tappe della lotta alla pandemia da COVID-19 sintetizzando in 10 punti le lezioni o punti focali che devono essere tenuti in considerazione per valutare ciò che è successo. E soprattutto per organizzare al meglio, per il futuro, il Piano di organizzazione e lotta alle evenienze pandemiche di origine infettiva. I punti della conferenza sono stati sviluppati con semplicità e pragmatismo. 

Alcuni sono dogmatici e sembrano dei postulati come: “Immagina l’inimmaginabile quando hai di fronte una pandemia, perché ogni pandemia è diversa” (1); “Reagisci immediatamente e rapidamente con gli interventi di Sanità Pubblica con un virus potenzialmente pandemico” (2); “Lo scambio di informazioni e le collaborazioni a livello globale sono fondamentali”(3); “Tutte le infrastrutture utili e pronte per i trial clinici devono essere utilizzate” (4); “I precedenti studi e progressi scientifici sono (stati) fondamentali per raggiungere rapidamente valide contromisure come i vaccini” (5). Su questo punto Fauci ha aggiunto che “sono stati necessari solo 11 mesi per sviluppare un vaccino e pensate ad immaginare quante persone sarebbero morte se fossero stati necessari 4 o 5 anni”. 

La lezione numero 6 è quella che meriterebbe maggiori riflessioni: “Avere un prototipo di approccio allo studio dei patogeni”. Il che significa “studiare, in via precauzionale, le famiglie di virus che si sospetta possano essere potenzialmente causa di pandemia”. Su questo punto si potrebbe obiettare che in effetti i Coronavirus erano sotto osservazione da vari anni e proprio per la preparazione di adeguati vaccini, come nel laboratorio di Wuhan, ma molte cose non hanno funzionato; come la mancata comunicazione, alla comunità scientifica, della patogenità espressa su topi da laboratorio. Responsabilità che sono state oggetto anche di un’inchiesta del Congresso, visto che gli esperimenti avvenivano anche con sovvenzioni indirette del Governo Americano. 

La lezione numero 7: “E’ necessario incrementare l’attenzione alle interfacce tra uomo ed animali riducendo il rischio di spillover”. Fauci ha aggiunto che il 75% dei virus sono zoonotici e che emergono dai nostri “cugini” animali a causa di un rapporto sbilanciato con la natura, come “l’invasione umana della foresta pluviale o portare pipistrelli in un mercato umido”. 

Per gli animali il pandemic preparedness and response sottolinea l'importanza di un approccio “One Health”, che coinvolge diverse discipline, come la medicina umana, la medicina veterinaria e le scienze ambientali. 

Alcune delle azioni previste da questo approccio sono: 

- Monitorare le zoonosi, ovvero le malattie trasmesse tra animali e umani, che sono la principale fonte di emergenza di malattie infettive, a volte con il potenziale di diventare pandemie. Valutare quali patogeni hanno maggiori probabilità di saltare negli esseri umani e preparare vaccini e trattamenti. Identificare le aree a rischio dove gli esseri umani e gli animali entrano in contatto e prendere misure per ridurre il rischio[9]. 

- Sequenziare globalmente i virus emergenti per sviluppare gli strumenti necessari per combattere una pandemia, come test diagnostici, vaccini e terapie. Condividere rapidamente le sequenze genetiche dei virus non appena emergono. Investire nella capacità di sequenziamento genetico ovunque[10]. 

- Rafforzare la produzione di vaccini e altri prodotti sanitari in tutto il mondo, evitando la dipendenza da pochi produttori e la disuguaglianza nell'accesso. Sostenere la cooperazione internazionale e il multilateralismo per garantire una distribuzione equa ed efficace[11]. 

- Proteggere la biodiversità e gli ecosistemi, che sono essenziali per la salute umana e animale. Prevenire la deforestazione, l'inquinamento, il cambiamento climatico e altre minacce che alterano gli equilibri naturali e favoriscono l'emergenza di nuovi patogeni[12]. 

- Sostenere la salute pubblica e i sistemi sanitari, compresi quelli veterinari e ambientali, per prevenire, rilevare e gestire i rischi derivanti dalle malattie infettive negli esseri umani e negli animali, contrastare l'antimicrobico-resistenza (AMR), ridurre le perdite alimentari e garantire la sicurezza alimentare[13]. 

La lezione numero 8: "Le condizioni sanitarie pregresse e le disuguaglianze sociali determinano le diversità  pandemiche" riferendosi agli afroamericani ed agli ispanici che negli Usa sono state le comunità più colpite. 

La lezione numero 9: “La disinformazione è il nemico numero 1 della lotta alle pandemie”, riferendosi alle “bugie anti vaccinazione che sono state diffuse a livello globale nel caso del COVID-19”. 

Per la lezione numero 10 Fauci ha citato una frase del suo eroe d'infanzia, il grande giocatore di baseball Yogi Berra: "Non è finita finché non è finita".

 “È impossibile prevedere il futuro del virus COVID-19”, ha affermato Fauci, “ma è estremamente improbabile che gli scienziati siano in grado di eliminarlo. Questo è un virus molto, molto vario”. “Genotipicamente e fenotipicamente, abbiamo avuto cinque varianti che hanno causato picchi in tutto il mondo. E ci manca un'ampia accettazione dei vaccini". Un obiettivo più ragionevole, “è controllare il virus, mantenendo le infezioni al livello più basso possibile”.  “Le infezioni emergenti, senza dubbio, sono una sfida perenne”, ha affermato. “E l'unico modo per affrontare una sfida perpetua è essere sempre preparati. Questa è la lezione del COVID-19”. 

Fauci ha affrontato tutti gli argomenti e le domande della platea sempre in modo positivo e mai abboccando a domande tendenziose. 

Solo una volta Fauci ha parlato di errori (“l’errore più grande”) riferendosi al fatto che in una prima fase la malattia a livello medico è stata valutata da un punto di vista “sindromico” come una malattia simil influenzale concentrandosi sul singolo paziente. Non considerando il fatto che il virus invece si diffondeva rapidamente attraverso portatori asintomatici. E questo ha fatto ritardare notevolmente le misure di prevenzione sociale che poi sono state messe in atto. 

Sul ruolo dei media ha evitato di citare coinvolgimenti personali[14] (Fauci negli USA è al centro di grosse polemiche; sul suo reale ruolo nella gestione della pandemia, sui rapporti tra scienza e politica e con ripercussioni addirittura sulla campagna per le prossime presidenziali o sui rapporti USA-Cina) che gli sono valse molte critiche anche esplicite quali: 

- Le sue email private, rese pubbliche tramite richieste di accesso agli atti, hanno sollevato dubbi e domande sul suo ruolo e sulle sue opinioni riguardo all'origine del virus, all'efficacia delle mascherine, alla gestione della pandemia e ad altri temi[15]. 

 - Le sue raccomandazioni sulla pandemia sono state spesso in contrasto con quelle del presidente Trump e dei suoi alleati politici, che lo hanno accusato di essere troppo allarmista, di cambiare spesso opinione e di ostacolare la ripresa economica[16]. 

 - Le sue dichiarazioni sulla sicurezza e l'efficacia dei vaccini sono state contestate da alcuni gruppi anti-vaccino e no-vax, che lo hanno accusato di essere in conflitto di interesse con le case farmaceutiche e di nascondere i rischi e gli effetti collaterali delle vaccinazioni[17]. 

 - Le sue affermazioni sulla preparazione e la risposta alle pandemie sono state criticate da alcuni scienziati e giornalisti, che lo hanno accusato di aver ignorato o minimizzato i segnali di allarme precoci, di aver sostenuto misure inefficaci o dannose come i lockdown e di aver ostacolato le cure alternative[18]. 

Al di là del contesto gestionale riferito al COVID-19, in cui le critiche possono essere considerate fisiologiche, alcune sue ultime affermazioni rilasciate alla Commissione del Congresso aprono alla riflessione sul rapporto tra “scienza impropriamente detta” (la medicina e la ricerca biomedica non sono scienze esatte, ma empiriche) etica, salute sociale e stato sociale. Fauci ha ribadito in un intervista al New York Times che lui non ha chiuso le scuole o imposto le mascherine, ma non ha fatto altro che rappresentare alla politica quali erano le necessità che derivavano da una contingente analisi scientifica del problema e che soprattutto non essendo un economista non toccava a lui fare considerazioni di tipo generale. 

Una posizione che se da una parte individua nella politica la responsabilità delle azioni che riguardano la società nel suo complesso, rivendica un’indipendenza di pensiero e di azione da parte del mondo scientifico, oltre l’etica sociale, nel nome della scienza. Ma di fronte all’incertezza dell’empirismo quale codice deontologico entra in gioco? 

In particolare sui media Fauci ha sottolineato che la comunicazione e la divulgazione non sono state adeguate alla gravità della situazione e che si sono confrontati due sistemi. Quello ufficiale e istituzionale costituito dai grandi network (giornali, televisioni) occupato soprattutto da medici e ricercatori che venivano invitati spesso per le loro posizioni contrastanti e per fare audience, e quello dei social media. Il dibattito scientifico e dialettico non è comprensibile dalla grande massa dei cittadini ed è controproducente. D’altro canto questa suddivisione dei due sistemi, ha consentito che si sviluppassero, soprattutto sui social, teorie, dottrine, sensibilità che hanno determinato una avversione alla vaccinazione. 

Per cui Fauci ha individuato che il problema più grande da superare nella comunicazione è l’individualismo sociale che deve essere affrontato con campagne mirate ed aggressive soprattutto sui social media, da esperti comunicatori e divulgatori. 

Sulla minore mortalità globale registrata nel continente africano. “Gli Africani sono giovani e forti e praticamente le malattie predisponenti al COVID-19 sono poco diffuse” ha risposto. 

Fauci si è anche espresso, come in precedenti occasioni, sulla gestione della pandemia in Italia evidenziando:

•            I meriti dell'Italia nella gestione della pandemia, soprattutto per quanto riguarda la campagna vaccinale e il contenimento dei contagi e dei decessi ; 

•            La condivisione degli errori commessi nella gestione della pandemia rimarcando la necessità della collaborazione internazionale. 

•            In particolare, rispondendo ad una domanda dopo la sua presentazione Fauci ha anche affermato che l’Italia ha tutte le potenzialità per diventare leader europeo della ricerca scientifica (in questo settore) se vi sarà un adeguato sostegno da parte della politica. 

Anche in Italia, come nel resto del mondo, la pandemia da Covid-19 ha messo in evidenza quanto sia stato fragile il sistema sanitario e quanto sia stata carente la organizzazione delle attività di prevenzione, nonostante i rischi di possibili pandemie fossero stati ripetutamente ipotizzati in un passato abbastanza recente, e con particolare riferimento ai coronavirus ed al ruolo che gli animali potevano avere nella trasmissione[19]. 

La Pandemia insegna che servono più competenza gestionale nelle istituzioni, maggiore trasparenza politica e meno parole proclamate nel nome della scienza. La “scienza” che quando serve diventa un dogmatico  paravento dell’azione politica  e quando non serve rimane  inascoltata da ricercatori, medici , politici, istituzioni, organizzazioni internazionali, mentre avverte dei pericoli di una possibile pandemia. 

A dimostrazione che quando si parla di medicina e salute pubblica, la scienza, così come viene richiamata, non è affatto una scienza esatta, ma è una disciplina empirica con dati e rilevamenti manipolabili ed interpretabili diversamente a seconda dei contesti. Prova ne è che è ancora in corso il dibattito per addivenire ad una definizione certa e condivisa di cosa significhi decesso a causa di COVID-19. Elemento di primaria importanza, perché consentirebbe di gettare le basi per una lettura uniforme e globale per analizzare, per esempio, la reale entità dei dati sulla mortalità a livello mondiale.


   [1] Anthony Fauci - Wikipedia. https://it.wikipedia.org/wiki/Anthony_Fauci.   [2] Why is pandemic preparedness planning important? - European Centre for .... https://www.ecdc.europa.eu/en/seasonal-influenza/preparedness/why-pandemic-preparedness.   [3] Pandemic preparedness - World Health Organization (WHO). https://www.who.int/europe/news-room/fact-sheets/item/pandemic-preparedness.   [4] Pandemic preparedness and COVID-19: an exploratory analysis of .... https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736%2822%2900172-6/fulltext.   [5] Pandemic preparedness and response: exploring the role of universal .... https://www.thelancet.com/journals/langlo/article/PIIS2214-109X%2822%2900341-2/fulltext.   [6] Fauci reflects on missteps, successes of the US Covid-19 pandemic response. https://www.cnn.com/2023/04/25/health/fauci-pandemic-lessons/index.html.   [7] Anthony S. Fauci on Pandemic Preparedness - JSTOR Daily. https://daily.jstor.org/anthony-s-fauci-on-pandemic-preparedness/.   [8] Anthony Fauci Reprises Familiar Role in Covid-19 Response Efforts. https://www.wsj.com/articles/anthony-fauci-is-back-in-spotlight-in-covid-19-response-efforts-11611267980.   [9]Safeguarding Animal, Human and Ecosystem Health: One Health at the .... https://www.worldbank.org/en/topic/agriculture/brief/safeguarding-animal-human-and-ecosystem-health-one-health-at-the-world-bank.    [10] Five ways to prepare for the next pandemic - Nature. https://www.nature.com/articles/d41586-022-03362-8.   [11] Five ways to prepare for the next pandemic - Nature. https://www.nature.com/articles/d41586-022-03362-8.   [12] One Health: A crucial approach to preventing and preparing for future .... https://theconversation.com/one-health-a-crucial-approach-to-preventing-and-preparing-for-future-pandemics-173637.   [13] Safeguarding Animal, Human and Ecosystem Health: One Health at the .... https://www.worldbank.org/en/topic/agriculture/brief/safeguarding-animal-human-and-ecosystem-health-one-health-at-the-world-bank.   [14] https://www.washingtonexaminer.com/tag/anthony-fauci   [15] Why are people talking about Dr Anthony Fauci's emails?. https://www.bbc.com/news/world-us-canada-57336280.   [16] The Six Major Fails of Anthony Fauci - Brownstone Institute. https://brownstone.org/articles/the-six-major-fails-of-anthony-fauci/.   [17] Fact-checking Judy Mikovits, the controversial virologist ... - AAAS. https://www.science.org/content/article/fact-checking-judy-mikovits-controversial-virologist-attacking-anthony-fauci-viral.   [18] Here’s What We Know About the Fauci COVID Emails. https://www.snopes.com/articles/346547/what-we-know-about-fauci-emails/. [19]  a) Un articolo del 2007 pubblicato sulla rivista Clinical Microbiology Reviews, avvertiva che i coronavirus animali, in particolare quelli provenienti dai pipistrelli, rappresentavano una minaccia emergente per la salute umana e che era necessario monitorare la loro evoluzione e il loro potenziale di trasmissione interspecie (Quanta scienza ha prodotto la pandemia? | Wired Italia. https://www.wired.it/scienza/lab/2021/02/24/pandemia-articoli-scientifici/). .b) Un articolo del 2015 pubblicato sulla rivista Nature Medicine, che descriveva la creazione in laboratorio di un virus ibrido tra il coronavirus della SARS e quello dei pipistrelli, dimostrando che questo virus era in grado di infettare le cellule umane e che poteva essere usato come modello per studiare il rischio di emergenza di nuovi coronavirus (Come la pandemia sta cambiando il mondo della ricerca scientifica. https://www.iltascabile.com/scienze/pandemia-ricerca-scientifica/).  c) Un rapporto del 2019 dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che elencava le malattie infettive prioritarie per la ricerca e lo sviluppo, tra cui il Disease X, definito come una malattia sconosciuta causata da un nuovo agente patogeno con potenziale pandemico (Il mondo entrerà in un'”era di pandemie”: la previsione di un pool di .... https://www.fanpage.it/attualita/il-mondo-entrera-in-unera-di-pandemie-la-previsione-di-un-pool-di-26-scienziati/.). d) Un rapporto del 2019 della Global Preparedness Monitoring Board, che avvertiva che il mondo non era preparato ad affrontare una pandemia di origine respiratoria e che era necessario investire nella prevenzione, nella sorveglianza e nella risposta rapida. e) Un articolo del 2020 pubblicato sulla rivista Journal of Medical Virology, che analizzava le caratteristiche genetiche del nuovo coronavirus SARS-CoV-2 e lo confrontava con altri coronavirus noti, suggerendo che il virus fosse originato dai pipistrelli e che potesse avere avuto un ospite intermedio prima di passare all'uomo.   


28May

Vengono analizzati i punti cruciali della ordinanza 68 del 26 maggio 2023 del Tar di Trento in merito alla vicenda dell'orsa JJ4. Sono commentati gli aspetti cruciali della ordinanza e le relative criticità nella gestione del problema orsi in Trentino

La tanto attesa ordinanza del Tar di Trento prolunga al 27 giugno per l’orsa JJ4 (e per MJ5 al 22 giugno) la sospensione dell’abbattimento disposto dal Presidente della Provincia, ed al 14 dicembre la sessione per la discussione nel merito delle istanze che saranno presentate. Pur non accogliendo di fatto nessuna delle eccezioni avanzate dalle associazioni animaliste, sia sulla legittimità del provvedimento del Presidente della Provincia di Trento, sia sui criteri di identificazione di JJ4 come responsabile della morte del runner Andrea Papi, il TAR consente ai ricorrenti, non essendo decorsi completamente i tempi per l’opposizione, di integrare la documentazione già presentata e di renderla coerente con gli scopi della opposizione stessa entro il 27 giugno. In particolare, si legge nella ordinanza del TAR, il ricorso di legittimità deve essere esteso anche nei confronti delle regole fissate dal PACOBACE (Piano d’Azione Interregionale per la Conservazione dell’Orso Bruno nelle Alpi Centro-Orientali),  coordinato da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e dal Ministero dell’Ambiente (senza il cui parere positivo gli orsi problematici non sarebbero abbattibili) . E’ il piano infatti che prevede specifici standard per l’identificazione dei soggetti problematici ed i criteri per l’abbattimento. Il piano (di cui sarebbe utile conoscere i reali stati di avanzamento), è molto dettagliato  relativamente alle misure precauzionali di gestione e di controllo. Ma, neanche eccezionalmente, prende in considerazione l’ipotesi che il conflitto uomo-orso possa esitare in una tragedia come quella occorsa ad Andrea Papi. E’ invece soprattutto finalizzato ad individuare una serie di azioni economiche (risorse per misure di prevenzione e risarcimenti in caso di danni) per rendere tollerabile la presenza dell’orso sui territori. 

Nelle premesse del capitolo 2 si legge: 

•             Il conflitto tra orso ed attività antropiche, generalmente inteso come il verificarsi di danni di natura                essenzialmente economica ad opera del plantigrado, ha rappresentato il movente principale delle                campagne di persecuzione condotte nei confronti della specie. Benché attualmente il conflitto con        l’Orso bruno non rappresenti più un pretesto di eradicazione su larga scala, esso costituisce un            elemento essenziale su cui incentrare le strategie e le politiche di conservazione della specie. 

•             La presenza del plantigrado può innescare tensioni relazionate all’impatto sulle risorse agricole,              zootecniche ed apistiche; tali tensioni possono essere amplificate da aspetti emotivi e psicologici       connessi con la paura nei confronti dell’orso. 

•             Una scarsa accettazione dell’orso può ostacolare le politiche di tutela della specie ed aumenta il          rischio di abbattimenti illegali degli animali.

 •             Un’efficace gestione del conflitto tra orso e attività antropiche, basata sull’attivazione di           un’adeguata strategia di prevenzione e risarcimento dei danni, nonché sull’informazione e il      coinvolgimento delle categorie professionali maggiormente interessate rappresenta un elemento    indispensabile per la conservazione dell’Orso bruno e per la sua accettazione da parte delle    comunità locali. 

Il TAR, oltre a rilevare questa carenza formale e sostanziale, nella mancata chiamata in causa del PACOBACE, evidenzia anche come non siano state presentate concrete e circostanziate proposte per il trasferimento in altri sedi dell’orsa, ma solo manifestazioni d’intenti, non sufficienti per essere considerate coerentemente valutabili. Trasferimento, che, tra l’altro, al di fuori della Provincia di Trento, la corte definisce come extra ordinem, cioè misura non prevista, dalla legislazione di riferimento. 

Proprio su questa considerazione si basa la valutazione di compatibilità ed accettabilità delle misure previste dalla Provincia di Trento; cioè l’uccisione degli orsi considerati problematici. 

Cosa su cui tutti invece sono d’accordo (Provincia, ISPRA, Animalisti, Ministero dell’Ambiente e TAR) è che gli orsi, abituati, si legge nella ordinanza del TAR, “a muoversi anche di chilometri in solo giorno”, non possano rimanere prigionieri in un centro di piccole dimensioni come quello di Casteller. Oltre ad essere in condizioni che ne aumenterebbero l’aggressività e l’equilibrio comportamentale, la loro presenza, in una stima di lungo periodo, limiterebbe la funzionalità e la finalità del Centro stesso che ha soprattutto scopi di recupero, degenza e reimissione in libertà dei selvatici. 

Pertanto il destino di JJ4  prevede due uniche soluzioni: o l’abbattimento o il trasferimento in una idonea struttura in Italia od all’estero alla condizione che quanto verrà prospettato abbia caratteristiche di coerenza ed applicabilità, anche in accordo con quanto previsto dal PACOBACE (significa che, di fatto, sarà necessario un accordo con i sottoscrittori del PACOBACE ?) e si mettano a disposizione, o si individuino, i fondi per l’operazione da parte di chi la propone. 

Si può quindi affermare che ad oggi è ancora possibile ipotizzare la salvezza per JJ4 e MJ5. 

Sul piano generale inoltre il TAR sottolinea come esuli dalle proprie competenze entrare nel merito di ogni valutazione su temi quali: 

  • le problematiche generali relative alla convivenza uomo-orso a seguito della implementazione del progetto Life-Ursus ;
  • l’attualità del programma stesso, e la complessiva gestione del programma stesso da parte delle Amministrazioni competenti;
  • l’idoneità o meno delle misure previste nel PACOBACE, nei confronti degli orsi cosiddetti problematici e pericolosi, a prevenire e fronteggiare incidenti tra uomo e orsi nella Provincia di Trento, come quelli che hanno visto protagonista l’orsa denominata JJ4;
  • Le ragioni per cui l’orsa, al momento dell’aggressione del giovane, si trovava in libertà, nonostante i ripetuti episodi dei quali l’orsa stessa si era resa protagonista, l’ultimo dei quali risale al 22 giugno 2022, ma non risulta oggetto di provvedimenti adottati dalle amministrazioni competenti.

 Elencando questi ambiti di non competenza, il TAR di Trento individua di fatto una serie di criticità che meriterebbero comunque almeno una profonda riflessione, se non un’indagine, sulla gestione del Progetto Life Ursus e sulla reale applicazione e funzionalità del PACOBACE da parte delle Amministrazioni Competenti (Enti Territoriali, ISPRA, Ministero Ambiente).

Se a questo aggiungiamo che il trasferimento, come potrebbe essere applicato all’orsa JJ4, di fatto è una misura extra ordinem, non prevista e quindi non supportata economicamente, si prospettano grossi problemi in futuro, nella gestione della popolazione degli Orsi in Trentino. Soprattutto per il destino di quei soggetti che dovessero essere considerati soprannumerari. 

Elencando questi temi di non competenza, forse il TAR ha voluto anche gettare una luce affinchè il problema sia affrontato in ambito politico e giuridico su scala nazionale. Il problema degli Orsi in Trentino infatti ha molti punti in comune con il problema dei lupi, dei cinghiali e dei cani rinselvatichiti in altri areali nazionali. Non solo per l’eventuale diretta ricaduta sull’uomo, ma anche come integrità sanitaria    del patrimonio zootecnico e delle attività ecosostenibili dei territori. Insomma un piano per bilanciare territorio, ambientalismo e animalismo soprattutto nelle aree marginali e montane che sono quelle più preziose dal punto di vista bioantropico.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              

23May

L' articolo ripercorre la tragica vicenda del runner Andrea Papi e dell'orsa JJ4. Storia, normativa, opinione pubblica, ripercussioni sul Turismo e responsabilità in una analisi della grande documentazione apparsa sul web.

La Storia di JJ4. L'orsa JJ4 è una femmina di orso bruno nata in Trentino nel 2006 da due orsi sloveni reintrodotti nell'ambito del progetto Life Ursus[1]. È stata accusata di aver ucciso il runner Andrea Papi il 5 aprile 2023 sul monte Peller[2], ma una perizia veterinaria forense ha sostenuto che le impronte dei denti sul corpo della vittima sarebbero di un orso maschio e non femmina². L'orsa JJ4 è stata catturata il 17 aprile 2023 e trasferita al centro faunistico del Casteller, in attesa del responso del TAR sull'ordinanza di abbattimento. Alcuni fratelli di JJ4 hanno avuto comportamenti problematici in passato, come JJ1 detto 'Bruno', abbattuto in Baviera nel 2004, e JJ3, abbattuto in Svizzera nel 2008[3]. L'abbattimento dell'orsa JJ4 è stato disposto dal Presidente della Provincia autonoma di Trento con un decreto che si basa sulla direttiva Habitat 92/43/CEE[4]. Tuttavia, la prima ordinanza di abbattimento è stata sospesa dal TAR di Trento dopo il ricorso delle associazioni animaliste, che hanno contestato la pericolosità dell'orsa e la legittimità del provvedimento[5]. Il TAR di Trento ha confermato la sospensione dell'abbattimento fino al 25 maggio 2023, data in cui si terrà l'udienza collegiale per decidere le sorti dell'orsa[6]. 

La Normativa. Il TAR di Trento dovrà esaminare il ricorso delle associazioni animaliste e del Ministero dell'Ambiente contro l'ordinanza di abbattimento emessa dal Presidente della Provincia autonoma di Trento[7]. La base normativa,  costituita dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE, recepita nel 1997[8],  consente agli Stati Membri di derogare al divieto di abbattimento di specie protette in caso di pericolo per la sicurezza pubblica[9],a determinate condizioni e se non esistono alternative valide[10].  Inoltre, la Provincia autonoma di Trento ha il potere di emanare ordinanze contingibili e urgenti per la tutela della pubblica incolumità, basandosi sullo Statuto di Autonomia della Regione autonoma Trentino Alto Adige/Südtirol e sulla Legge Regionale n. 1 del 1993. Quindi, l'abbattimento dell'orsa JJ4 potrebbe essere autorizzato dalla legislazione italiana, ma solo se il TAR di Trento confermerà l'ordinanza della Provincia e se saranno rispettati i criteri di ragionevolezza, proporzionalità e adeguatezza[11], nel determinare la decisione. Il recepimento della direttiva Habitat 92/43/CEE[12] da parte del governo italiano è avvenuto con il Decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357[13], che regolamenta la conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche. Il decreto stabilisce le modalità di designazione e gestione delle zone speciali di conservazione (ZSC) e delle zone di protezione speciale (ZPS), che costituiscono la rete Natura 2000, e le norme per la protezione delle specie elencate negli allegati della direttiva. Il decreto è stato modificato ed integrato dal Decreto del Presidente della Repubblica 12 marzo 2003, n. 120[14]. L'atto di recepimento ha valore nazionale e non necessita di ulteriori atti di recepimento da parte delle regioni e delle province[15]. Tuttavia, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano ha la facoltà di emanare norme integrative e attuative della direttiva, nel rispetto dei principi e degli obiettivi comunitari[16]. Alcuni esempi di tali norme sono: - La Legge Regionale 23 dicembre 1993, n. 22, che disciplina la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche nella regione Trentino-Alto Adige/Südtirol[17]. - La Legge Provinciale 11 marzo 1996, n. 6, che istituisce il Parco naturale Adamello-Brenta e definisce le misure per la tutela dell'orso bruno nella provincia autonoma di Trento. - La Legge Provinciale 12 giugno 2007, n. 9, che disciplina la gestione faunistica e la caccia nella provincia autonoma di Bolzano.

Il Progetto Life Ursus. Il progetto Life Ursus è stato avviato, nel 1996, per la tutela della popolazione di orso bruno del Brenta, e finanziato dall'Unione Europea[18]. Il progetto prevedeva il rilascio di 10 orsi provenienti dalla Slovenia nelle Alpi centrali[19], in particolare nel Parco Naturale Adamello Brenta e nelle province limitrofe[20]. L'obiettivo era di ricostituire in qualche decennio una popolazione vitale di almeno 40-60 orsi adulti. Il progetto si è concluso nel 2004 con risultati positivi, ma anche con alcune criticità legate alla scarsa variabilità genetica e ai comportamenti problematici di alcuni esemplari[21]. E’ ovvio chiedersi se JJ4 stia diventando il capro espiatorio delle criticità stesse emerse dal progetto Life Ursus. Si tratta di una domanda complessa e controversa, che non ha una sola risposta. Alcune possibili argomentazioni sul tema dipendono dai punti di vista e dai criteri di valutazione del progetto. Si potrebbero identificare due posizioni antitetiche:

Il Ruolo dell’ Opinione Pubblica. L'opinione pubblica sul caso JJ4 è molto divisa[25] tra chi sostiene l'abbattimento dell'orsa per motivi di sicurezza e chi si oppone per motivi di tutela della biodiversità e degli animali.[26] Alcune associazioni animaliste hanno proposto di trasferire l'orsa in un rifugio all'estero, ma la Provincia autonoma di Trento ha sostenuto che si tratta di una soluzione complessa e non praticabile[27]. Il Ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin ha espresso la sua apertura a soluzioni alternative all'abbattimento[28], ma ha anche riconosciuto che il numero degli orsi nel Trentino è eccessivo e va ridotto. Alcuni esponenti politici hanno espresso il loro apprezzamento per la cattura dell'orsa e il loro sostegno alla Giunta provinciale, mentre altri hanno criticato la gestione del progetto Life Ursus e hanno chiesto l'intervento dello Stato e dell'Europa. Sono stati condotti alcuni sondaggi per comprendere che cosa pensi l'opinione pubblica regionale o nazionale sull'orsa JJ4[29]. Per esempio: - Un sondaggio di SWG ha rilevato che il 53% degli italiani è contrario all'abbattimento dell'orsa, mentre il 36% è favorevole[30]. - Un sondaggio di Money.it ha rilevato che il 49% degli italiani è favorevole all'abbattimento dell'orsa, mentre il 43% è contrario[31]. - Un sondaggio del quotidiano "Il Tempo" ha rilevato che il 52% degli italiani è favorevole all'abbattimento dell'orsa, mentre il 48% è contrario[32]. Questi sondaggi mostrano che l'opinione pubblica è divisa, e non esiste una posizione prevalente o unanime sulla vicenda, e questo conferma la situazione generale dei sentimenti degli italiani rispetto alle varie forme di utilizzo degli animali.

Ripercussioni sul turismo in Trentino.  La questione JJ4 potrebbe avere delle ripercussioni negative sul turismo, attività che costituisce una delle principali fonti di reddito del territorio[33]. In alcuni social è stato lanciato l'hashtag #boicottatrentino[34] per protestare contro l'abbattimento dell'orsa e invitare i turisti a non visitare la regione[35]. Altri hanno espresso la loro solidarietà alla comunità locale e hanno sostenuto la necessità di garantire la sicurezza delle persone che vivono e frequentano le aree montane dove sono presenti gli orsi[36]. L'Associazione Italiana Turismo Responsabile ha condiviso le prese di posizione di WWF e Legambiente sulla vicenda e ha sottolineato l'importanza di trovare un equilibrio tra tutela e sicurezza, basandosi sugli apporti della scienza e sul coinvolgimento della popolazione locale. Ad oggi comunque,  per consentire ai turisti di muoversi in sicurezza sul territorio dove sono presenti gli orsi, viene proposto di adottare alcune misure di prevenzione e dissuasione (che forse non sono sufficienti per superare il naturale sentimento di paura), come: - Informarsi sulle aree frequentate dagli orsi e sulle modalità di comportamento in caso di incontro[37]. - Evitare di avvicinarsi agli orsi o di disturbarli, soprattutto se sono con i cuccioli. - Non lasciare rifiuti o attrattori alimentari per gli orsi lungo i sentieri o nei rifugi[38]. - Camminare in gruppo e fare rumore per segnalare la propria presenza. - Portare con sé uno spray anti-orso, se autorizzato dalle autorità locali[39]. - In caso di incontro con un orso, non scappare o arrampicarsi sugli alberi, ma restare calmi, parlare a voce bassa e allontanarsi lentamente. Un’altra soluzione prospettata potrebbe essere l’uso di una apposita app dedicata al monitoraggio degli orsi, ma questa misura presenta anche delle difficoltà pratiche e dei rischi etici. Per esempio: - Non tutti gli orsi presenti sul territorio sono dotati di radiocollare o di microchip, quindi non sarebbe possibile monitorare la loro posizione in tempo reale. - L'app potrebbe incoraggiare alcune persone a cercare gli orsi per curiosità o per fare foto, aumentando il rischio di disturbo o di conflitto. - L'app potrebbe violare la privacy degli orsi e il loro diritto a vivere in natura senza essere controllati o localizzati.

Responsabilità.  La questione dei danni civili ed economici per la morte del runner Andrea Papi è ancora in fase di definizione. La Procura di Trento ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reato per accertare le responsabilità e le eventuali colpe di chi avrebbe dovuto gestire la situazione dell'orsa JJ4[40]. Secondo il parere del Prof. Vito Tenore, Presidente di Sezione della Corte dei Conti, Professore presso la S.N.A,  espresso durante la presentazione del volume “Gli animali in Giudizio”,  in un Convegno on line il 18 maggio scorso, la famiglia della vittima potrebbe chiedere un risarcimento alla Provincia autonoma di Trento, che aveva emesso un'ordinanza di abbattimento dell'orsa nel 2020, poi annullata dal TAR[41]. Inoltre, la famiglia potrebbe rivolgersi al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, che è il soggetto responsabile del progetto Life Ursus, che ha reintrodotto gli orsi sul territorio[42]. Tuttavia, non è chiaro se questi enti possano invocare una causa di forza maggiore o una esclusione di responsabilità per fatto di terzi. 

La prossima decisione del TAR. Il 25 maggio il TAR di Trento dovrà valutare se l'ordinanza sia conforme ai canoni di “ragionevolezza, proporzionalità e adeguatezza”, e se siano state considerate altre misure alternative all'abbattimento, come la cattura e la re-immissione in altro territorio o la captivazione permanente. Il percorso per giungere alla decisione sul destino dell’orsa JJ4 pone una serie di valutazioni etiche e giuridiche che non hanno risposte univoche, ma che soprattutto non si basano su fatti certi e sul preciso inquadramento della loro dinamica soprattutto in chiave etologica. Se come sembra dalle notizie che sono state diffuse, non ci sono segni di predazione sul corpo del runner, non si può che ricondurre il fatto avvenuto ad un tragico incidente dovuto ad una serie di dinamiche casuali ed impreviste, ma che rientrano appieno nei comportamenti istintivi delle specie selvatiche. Questo per dire che l’uccisione dell’orsa JJ4 non diminuirebbe il pericolo ambientale legato alla popolazione degli orsi. Più esplicitamente, se paradossalmente si dovesse ricreare la stessa evenienza di concause (alcune note, alcune ipotizzabili) il risultato si ripeterebbe, con una elevata percentuale di probabilità, con qualsiasi altro individuo e con lo stesso risultato. Questa considerazione porta a concludere che non sono gli orsi ad essere individualmente pericolosi, ma che il progetto di reintroduzione presenta deficit gestionali con caratteristiche di pericolo latenti e potenzialmente ripetibili. 

Le argomentazioni a sostegno delle tesi giuridiche sono: 

Nella sostanza la morte di JJ4 sarebbe inutile, perché non risolverebbe  il problema della sicurezza dei luoghi, e non eliminerebbe il problema della identificazione delle responsabilità di chi avviato e gestito il progetto senza più intervenire per controllarlo. Inoltre la decisione di uccidere JJ4 solleverebbe una serie di preoccupanti interrogativi giuridici ed etici sul reale rispetto , nel nostro Paese, di quanto previsto dall’articolo 9 della Costituzione Italiana, rimodulato di recente proprio in funzione dell’articolo 13 del Trattato di Lisbona. Articolo 9 che in tema di Biodiversità non lascia dubbi interpretativi e che non può e non deve essere superato da  sentenze di organi periferici. Anzi questa storia insegna che forse proprio in funzione dell’adeguamento costituzionale della  norma sugli animali sia il caso di rivedere e rimodulare  tutte quelle disposizioni e discipline ormai obsolete che non sono in grado di dare né risposte trasparenti all’opinione pubblica, né funzionali al territorio. 

    


   [1] La storia di JJ4, l'orsa del monte Peller che ha ucciso Andrea Papi. https://www.rainews.it/tgr/trento/articoli/2023/04/la-storia-di-jj4-lorsa-del-monte-peller-44f9e9f6-2213-4846-a5c4-8f400ff97bb3.html.   [2] Orsa Jj4 non ha ucciso Andrea Papi secondo una perizia veterinaria .... https://tg24.sky.it/cronaca/2023/05/09/orsa-jj4-andrea-papi-perizia.   [3] Chi è l'orsa JJ4 del Monte Peller in Trentino: storia e destino. https://initalia.virgilio.it/orsa-jj4-monte-peller-trentino-storia-71143.    [4] Orsa JJ4: confermata la sospensione dell’abbattimento fino al 25 maggio. https://www.altalex.com/documents/news/2023/05/03/orsa-jj4-confermata-sospensione-abbattimento-fino-25-maggio.   [5] Il caso dell'orsa JJ4: l'abbattimento per pericolosità. https://www.diritto.it/caso-dell-orsa-jj4-abbattimento-per-pericolosita/.   [6] Orsa Jj4, «Abbattuta al più presto»: firmata nuova ordinanza per la .... https://www.leggo.it/animali/orsa_jj4_abbattuta_ordinanza_firmata_oggi_28_4_2023-7370980.html.   [7] Firmata l'ordinanza: "Orsi vanno abbattuti velocemente". L'ira degli .... https://metronews.it/2023/04/08/orsi-vanno-abbattuti-velocemente-ira-degli-animalisti/.   [8]   Spray anti orso, via libera dal Viminale: come funziona quando usarlo. https://tg24.sky.it/cronaca/2023/05/18/spray-anti-orso-come-funziona.   [9] Orso bruno JJ4: Il Tar conferma la sospensione dell'ordinanza di .... https://www.altalex.com/documents/news/2020/08/11/orso-bruno-jj4l-tar-conferma-sospensione-ordinanza-di-abbattimento.   [10] Dall'Ue via libera all'abbattimento degli orsi, cosa prevede la .... https://www.open.online/2023/04/21/ue-orsi-direttiva-habitat/.   [11] Orsi pericolosi, almeno un caso all'anno. Ecco perché abbattimento o .... https://www.isprambiente.gov.it/it/archivio/notizie-e-novita-normative/notizie-ispra/2021/02/orsi-pericolosi-almeno-un-caso-allanno-ecco-perche-abbattimento-o-cattivita-sono-le-uniche-vie.   [12] Direttiva 'Habitat' | Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica. https://www.mase.gov.it/pagina/direttiva-habitat.   [13] Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla .... https://www.mase.gov.it/sites/default/files/archivio/allegati/rete_natura_2000/Regolamento_D.P.R._8_settembre_1997_n._357.PDF.   [14] Direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla .... https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/biodiversita/normativa/europea/direttiva-92-43-cee-del-consiglio-del-21-maggio-1992-relativa-alla-conservazione-degli-habitat-naturali-e-seminaturali-e-della-flora-e-della-fauna-selvatiche.   [15] Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige .... https://www.regione.taa.it/Servizi/Bollettino-Ufficiale-della-Regione-Autonoma-Trentino-Alto-Adige-Suedtirol.   [16] Normative / Documenti e dati / Homepage - Provincia autonoma di Trento. https://www.provincia.tn.it/Documenti-e-dati/Normative.   [17] Repertorio atto n. 195/CSR - Stato Regioni. https://www.statoregioni.it/it/conferenza-stato-regioni/sedute-2019/seduta-del-28112019/atti/repertorio-atto-n-195csr/.   [18] Life Ursus - Parco Naturale Adamello Brenta - Geopark. https://www.pnab.it/il-parco/ricerca-e-biodiversita/progetti-faunistici/orso/life-ursus/.   [19] Il Progetto di reintroduzione Life Ursus - Template PAT. https://grandicarnivori.provincia.tn.it/L-orso/Storia-sull-arco-alpino/Il-Progetto-di-reintroduzione-Life-Ursus.   [20] Da Masun e Kirka, cosa prevedeva Life Ursus e cosa è successo dopo. https://www.rainews.it/tgr/trento/video/2023/04/da-masun-e-kirka-cosa-prevedeva-life-ursus-e-cosa--successo-dopo-b06aa5bd-ac2e-4ef5-a8b7-3746baebf5cb.html.   [21] Orsi, perché abbiamo ripopolato il Trentino | Wired Italia. https://www.wired.it/article/orsi-trentino-ripopolamento-jj4/.   [22] Life Ursus, facciamo chiarezza sul progetto per la reintroduzione dell .... https://rivistanatura.com/life-ursus-facciamo-chiarezza-sul-progetto-la-reintroduzione-dellorso/.   [23] ESTINZIONE O REINTRODUZIONE? QUESTO È IL PROBLEMA. https://www.wateronline.info/2021/05/04/estinzione-o-reintroduzione-questo-e-il-problema-il-disastroso-epilogo-del-progetto-life-ursus/.   [24] Life Ursus - Parco Naturale Adamello Brenta - Geopark. https://www.pnab.it/il-parco/ricerca-e-biodiversita/progetti-faunistici/orso/life-ursus/.   [25] Runner ucciso in Trentino, è giusto abbattere l'orsa Jj4? Il sondaggio. https://www.money.it/runner-ucciso-trentino-giusto-abbattere-orsa-jj4-sondaggio.   [26] Orsa Jj4 trentina, Lav vuole salvarla e portarla in un rifugio. https://www.tag24.it/574846-orsa-jj4-trentina-lav-vuole-salvarla-in-un-rifugio-lettera-a-fugatti-e-fratin/.   [27] Orsa JJ4, Cruciani sbotta in diretta: “Questa cosa è assurda!”. https://www.mondoudinese.it/cose-dell-altro-mondo/orsa-jj4-cruciani-sbotta/.   [28] Orsa Jj4, Lav: "Ispra autorizza il trasferimento all'estero". L'Ue: "È .... https://www.lastampa.it/la-zampa/2023/04/21/news/orsa_jj4_pichetto_spero_in_una_soluzione_di_trasferimento-397035597/. [29] Orsa JJ4, Fugatti ha firmato una nuova ordinanza di abbattimento. https://www.gazzetta.it/attualita/28-04-2023/orsa-jj4-fugatti-ha-firmato-nuova-ordinanza-di-abbattimento.shtml.   [30] Orsa Jj4, da che parte stanno gli italiani: il sondaggio sull .... https://www.iltempo.it/attualita/2023/04/19/news/orsa-jj4-sondaggio-abbattimento-ordinanza-fugatti-tar-trento-eutanasia-cuccioli-35556324/.   [31] L'orsa JJ4 non va abbattuta. https://tg.la7.it/sondaggi/lorsa-jj4-non-va-abbattuta-24-04-2023-182544.   [32] Runner ucciso in Trentino, è giusto abbattere l'orsa Jj4? Il sondaggio. https://www.money.it/runner-ucciso-trentino-giusto-abbattere-orsa-jj4-sondaggio.   [33] Orsa Jj4, Urzì (Fdi): "Turismo del Trentino a rischio". https://www.tag24.it/586864-orsa-jj4-turismo-trentino-urzi/.   [34] Effetto orsa JJ4: è nato un hashtag per boicottare il Trentino. https://www.trentotoday.it/cronaca/boicottare-trentino-jj4.html.   [35] L’intervento di AITR sulla vicenda dell’orsa Jj4. https://www.aitr.org/lintervento-di-aitr-sulla-vicenda-dellorsa-jj4/.   [36] Orsa JJ4 catturata con i suoi cuccioli a causa delle orme sulla neve .... https://www.repubblica.it/cronaca/2023/04/19/news/orsa_jj4_catturata_cosa_succede-396697689/.   [37] Sos sicurezza per la presenza degli orsi - LaPresse. https://www.lapresse.it/ambiente/animali/2023/04/06/sos-sicurezza-per-la-presenza-degli-orsi/.   [38] Orsi, le fake news spaventano i turisti tedeschi. Bolzano chiama .... https://ildolomiti.it/cronaca/2023/orsi-le-fake-news-spaventano-i-turisti-tedeschi-bolzano-chiama-berlino-troppe-notizie-false-da-noi-3-giovani-plantigradi-monitorati-e-non-problematici.   [39] Orsi in Trentino, i consigli in caso di incontro - la Repubblica. https://www.repubblica.it/cronaca/2023/05/07/news/orsi_in_trentino_arriva_il_boicottaggio_dei_turisti-399104043/.   [40] Ecco chi è l’orsa che ha ucciso il runner: aveva già aggredito due .... https://www.ilgiornale.it/news/nazionale/runner-morto-l-orsa-jj4-responsabile-dell-aggressione-2137155.html.   [41] Runner ucciso in Trentino, è stata l'Orsa JJ4. Cosa succederà ora .... https://www.gazzetta.it/attualita/12-04-2023/runner-ucciso-in-trentino-e-stata-l-orsa-jj4-cosa-succedera-ora.shtml.   [42] Runner ucciso in Trentino, catturata l’orsa Jj4. Fugatti: "Con l'ok dei .... https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/04/18/runner-ucciso-trentino-catturata-orsa-jj4/7133735/.