Festa della Repubblica 2 giugno 2023: Apertura gratuita del Giardino delle Scuderie Reali e Pagliere Il giardino delle Scuderie Reali Il complesso della Fabbrica delle Scuderie Reali, fu realizzato nel periodo di Firenze capitale, tra il 1866 e il 1869, in relazione alla necessità per la corte di disporre di scuderie più ampie di quelle esistenti in città, in grado di accogliere i cavalli e i quartieri del personale di servizio. Costituisce la grande area verde compresa tra il giardino di Boboli, Via della Pace e del Mascherino, Viale Machiavelli e Porta Romana, all’interno della quale sono presenti gli edifici delle Scuderie, attualmente sede dell’Istituto d’arte, e le Pagliere, destinato a Museo delle Arti Figurative del Novecento. Sono presenti inoltre i fabbricati minori dell’ex Infermeria dei cavalli e Mascalcia, attualmente ad uso residenziale per il personale di questa amministrazione. L’assetto originario delle Scuderie era abbastanza fedele a quello attuale, con una rotonda di ingresso al galoppatoio, al maneggio coperto, costituito da due ali simmetriche organizzate intorno a due cortili, nonché ai quartieri del portiere, ai gabinetti per i maestri di stalla di settimana e per la guardia di scuderia e al gabinetto di Sua Maestà.La Cavallerizza del giardino delle Scuderie Reali, Firenze. L’area antistante alle Scuderie, la cosiddetta Cavallerizza, era in stretta relazione con l’edificio, parte integrante della sistemazione del giardino circostante. È ancora leggibile l’originario collegamento tra la Cavallerizza e il piano superiore delle Pagliere, lungo il terrapieno, attraverso un percorso presumibilmente usato per i carri adibiti al trasporto del fieno e ancora Pianta Geometrica Catastale del viale dei Colli, disegnata da Giuseppe Poggi,1868, l'area delle Scuderie Reali, Arch. Disegni SBAPSAE FI, PT, PO indicato dalla presenza della cancellata laterale, sulla destra rispetto all’accesso all’edificio dal viale. Una volta trasferita la corte a Roma, le scuderie persero la loro funzione originaria e rimasero per lungo tempo inutilizzate, fino a quando, nel 1919, il corpo principale, costituito dall’ex maneggio, fu assegnato al Regio Istituto d’Arte, perché la sua imponente raccolta di gessi tratti da modelli antichi venisse collocata nella sala che era stata galoppatoio del re.