Documento di Bologna 2023

Proposta per sostenere il rinnovamento metodologico e scientifico ed i metodi alternativi alla sperimentazione animale nella ricerca di base, applicata e nel regolatorio, al fine di diminuire il numero degli animali utilizzati nelle sperimentazioni scientifiche. 

Nella ricorrenza del ventennale della Istituzione, il Comitato Etico della Regione Emilia Romagna (L.R. 1 agosto 2002 n.20 e s.m.) ha organizzato un evento culturale e scientifico sul tema della sperimentazione animale, finalizzata e consentita  per la Tutela della Salute, dell’Ambiente e degli Animali, per analizzare l’impatto e le ricadute delle legislazioni vigenti, approfondendo gli aspetti più strettamente etici, scientifici, metodologici, per una transizione verso metodi di ricerca che non prevedano l’uso di animali. 

Nel contesto dell’evento è stata organizzata la “Tavola Rotonda : Lo stato dell’arte dei metodi alternativi alla sperimentazione animale in Italia”, cui hanno partecipato rappresentanti del Ministero della Salute, di Farmindustria, dell’Istituto Superiore di Sanità, del Centro 3R, della Piattaforma italiana per i Metodi Alternativi, del Centro di Referenza Nazionale per i Metodi Alternativi, del Gruppo di Lavoro sui Metodi Alternativi in seno al Comitato Nazionale per la Protezione degli Animali usati per scopi scientifici e della LAV (Lega Anti Vivisezione). 

Dal confronto è emerso che, sia per motivi infrastrutturali, che politici e culturali, i metodi alternativi alla sperimentazione animale (metodi di sostituzione) non sono ancora adeguatamente disponibili, considerati ed utilizzati. Da qui la urgente necessità che il tema debba essere fortemente rivitalizzato e portato all’attenzione della politica per definire nuove strategie ed azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi legislativi in materia di protezione degli animali e di transizione verso i metodi di sostituzione. In particolare, questo tema ha forti implicazioni etiche, economiche, sanitarie, di sostenibilità della ricerca preclinica, formative, anche in considerazione del contesto competitivo internazionale e, non ultimo, di rinnovamento urgente di quelle metodologie sperimentali ancora obsolete ed inerziali. 

Punti salienti emersi dal dibattito per una proposta di discussione sono:

1 Divulgazione dei principi etici e nuovi indirizzi formativi a tutti gli attori coinvolti 

2 Approfondimento e diffusione dei criteri innovativi verso una metodologia sperimentale alternativa 

3 Innovazione del criterio di finanziamento delle ricerche sperimentali dedicato alla individuazione di nuovi metodi alternativi e alla loro applicazione coerente, finalizzata agli obiettivi dei protocolli sperimentali (contestualizzando Obiettivo, Metodo, Risultato) stabilendo precise quote percentuali di finanziamento sulle progettualità esistenti. 

4 Implementazione del principio delle 3R (con particolare riferimento al replacement) nell’ambito della procedura di valutazione tecnico scientifico ai sensi dell’art.31 del D.L.gs.n. 26/14. 

5 Modifica del sistema di rendicontazione dei progetti sperimentali con premialità per avvenute strategie efficaci di riduzione. 

Si è convenuto di dare la più ampia diffusione al documento ed in particolare alle istituzioni competenti, in cui, si auspica, possa essere avviato un dibattito ed un adeguato, coerente, approfondimento nell’interesse della ricerca scientifica, delle istanze sociali e di salute pubblica, del rispetto della Costituzione e delle leggi a tutela degli animali, e soprattutto delle capacità di innovazione tecnologiche e competitive del Paese.