DOCUMENTO DI BOLOGNA 2023 Una proposta per rilanciare su innovazione e transizione verso metodi sperimentali senza animali nella ricerca biomedica. Significativo intervento ed atto d’impegno dell’Assessore Raffaele Donini.
L’iniziativa è stata lanciata il 4 maggio scorso, in occasione del ventennale del Comitato Etico Regionale dell’Emilia Romagna. All’evento, di rilevanza nazionale, hanno partecipato rappresentanti del Ministero della Salute, di Farmindustria, del Centro Nazionale per i Metodi Alternativi, del Centro 3R, dell’IPAM (Italian Platform for Alternative Methods, del Gruppo 3R e Metodi Alternativi del Coordinamento Nazionale degli OPBA (Organismi Preposti al Benessere Animale) e della LAV (Lega Anti Vivisezione).
Nella prima parte della giornata sono stati presentati i risultati delle attività finanziate da fondi della Regione Emilia Romagna, che hanno raggiunto importanti traguardi scientifici in taluni casi anche brevettati.
Nel pomeriggio si è svolta una Tavola Rotonda a cui hanno partecipato tutti i più importanti attori istituzionali, scientifici, dell’industria farmaceutica e del protezionismo.
In sintesi alcuni dati emersi dagli interventi. Ugo Santucci del Ministero della Salute ha messo in evidenza le azioni previste dalla normativa in materia di sostegno ai Metodi Alternativi, ed ha anche rilevato come necessiti un miglior coordinamento soprattutto tra politica ed autorità competente per ottimizzare l’uso delle risorse.
Claudio Bernardi di Farmindustria ha sottolineato che il settore delle attività regolatorie, finalizzate al processo di studio ed approvazione dei farmaci, costituisce, a livello europeo, il 17% per cento dell’utilizzo totale di animali (l’83% è impiegato nella ricerca di base e traslazionale). E come il regolatorio sia di fatto il settore di punta nella transizione verso i metodi alternativi e l’unico comparto in cui si dia seguito obbligatoriamente alla progressiva validazione ed approvazione di nuovi metodi senza animali.
Non ultimo, come è apparso dagli interventi di Isabella De Angelis (IPAM), Silvia Dotti (Centro Referenza Nazionale MA) e di Michela Kuan (LAV) la necessità di lavorare per una “new” governance di livello nazionale ed europeo che parta dalla identificazione dei problemi reali, ed individui le più idonee condivise soluzioni e le sostenga con risorse economiche adeguate.
Gli interventi di Emanuela D’Amore dell’Istituto Superiore di Sanità, di Arti Ahluwalia del Centro 3R e di Manuela Marcoli (Coordinamento OPBA), hanno evidenziato la rilevanza degli aspetti culturali in questo ambito. Infatti ben il 45% delle richieste di integrazione, durante la procedura autorizzativa, riguarda il principio delle 3R e dei metodi alternativi; e le risposte ai questionari effettuati per conoscere il livello di consapevolezza e competenza da parte dei ricercatori e degli OPBA in materia, hanno dimostrato che c’è una forte necessità di intervenire sul piano della formazione e della sensibilizzazione, nonché di costituire panel di Esperti che possano supportare i ricercatori.
Il problema della transizione verso metodi senza animali, oltre ad essere una forte necessità etica, nell’ottica di quanto stabilito dalle legislazioni nazionali ed europee, è ormai una immediata urgenza e può trasformarsi in una grande opportunità, per affrontare in modo nuovo sul piano metodologico temi rilevanti che attendono risposte ed impulsi, proprio dal mondo della ricerca, ormai da molti anni.
Rilevante la testimonianza politica e l’impegno dichiarato da parte di Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna. “Pensiamo di poter avere la possibilità di estendere l’esperienza dell’Emilia Romagna, anche in questo settore, ad un contesto nazionale. Il nostro obiettivo è universale. Con l’ambizione che ciò che abbiamo fatto diventi un riferimento anche per le altre regioni”.